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La Comunità F.A.L.M.I. di Lunzu

Questa Comunità è stata particolare fin dagli inizi, a motivo della presenza in essa, della Fondatrice della nostra Società Missionaria: Lina Servetti.
La Fondatrice, Germana, Rosita e Caterina furono le prime Missionarie FALMI a partire per il Malawi il 9 marzo 1974.
La prima destinazione fu Namwera, alle FALMI fu richiesto di organizzare e gestire un ospedale.
In attesa che la casa fosse pronta, le Missionarie furono ospiti di una Comunità di Suore tedesche a Mangochi. La dottoressa e l’infermiera FALMI, si impegnarono a studiare la lingua ed ad apprendere l’uso di strumenti diagnostici e le terapie adatte alle malattie locali, conoscenze indispensabili per il contatto diretto con gli ammalati. La Fondatrice e l’altra Missionaria erano impegnate nei lavori pratici di organizzare il materiale necessario all’arredo della casa e dell’ospedale, i rapporti con personale infermieristico e paramedico, la manutenzione e l’ordine esterno, il giardinaggio. Furono mesi pieni di lavoro e di impegno di studio della lingua locale.

Albero di baubab - click per ingrandireSette anni dopo il gruppo di Missionarie si spostò in una nuova destinazione a Lunzu (nome locale del baobab) distante circa 20 chilometri dalla Capitale Blantyre.
La Missione era gestita dai Padri Monfortani dell’Olanda.
L’ospedale di proprietà della Diocesi necessitava di un dottore responsabile, la dottoressa della FALMI era destinata ad assumere questo compito. La struttura era già organizzata e funzionante da tempo, aveva sufficiente personale locale. Per questo motivo le altre Missionarie del gruppo iniziarono a guardarsi intorno per capire in quale campo potevano indirizzare e dedicare le loro conoscenze ed energie.
La Fondatrice iniziò ad insegnare alle ragazzine taglio, cucito e ricamo, integrando l’insegnamento con lezioni di conoscenza della Religione cattolica e di altro. Il suo senso artistico è ancora visibile sullo sfondo dell’abside della chiesa parrocchiale decorato da lei stessa.
Anche l’ultima Missionaria del gruppo, dopo aver dedicato molte energie ed ore di studio alla lingua locale e alla cura della casa, accettò la richiesta del Parroco di preparare un gruppetto di bambini alla Prima Comunione.

La Comunità di Lunzu costruì una casa che servisse da luogo di incontri, di formazione e di preghiera. In questa struttura venivano seguite le ragazze per il cucito, il ricamo e le istruzioni catechistiche, li si svolgevano gli incontri con i chierichetti e i catecumeni, con le associazioni cristiane, in particolar modo con i Terziari francescani.
Anche la casa del dottore, dove le Missionarie risiedevano fu ampliata, per poter accogliere eventuali visitatori, parenti, vocazioni locali.

Le visite alle famiglie erano un mezzo privilegiato per conoscere da vicino le necessità che richiedevano intervento ed aiuto. L’interessamento delle Missionarie portava conforto e speranza ai poveri e ammalati.
Le sponsorizzazioni di famiglie, di bambini o di studenti, ha permesso di portare un aiuto che altrimenti sarebbe stato impensabile poter realizzare.

Nel 1992 i Missionari Monfortani passavano la Parrocchia alla Diocesi e quindi al Clero locale.

Il 30 dicembre 1993 durante un breve rientro in Italia per controlli medici, la Fondatrice si aggravò e ritornò alla casa del Padre, lasciando fisicamente la sua Missione e le Missionarie FALMI.
Lo slancio Missionario della Fondatrice, l’esempio della dedizione nel servizio, sono ancora particolarmente presenti nella Comunità di Lunzu.

In seguito anche un’altra Missionaria rientrava in Italia per seri motivi di salute e non ritornava più in Missione.
Da diversi anni anche la Comunità di Lunzu è composta da due soli elementi:

  • La dottoressa che continua a svolgere il suo apostolato di chirurgo fra gli ammalati dell’Ospedale, coadiuvata da medici e infermieri locali. L’Ospedale nel corso degli anni è stato ampliato, fino a raggiungere la capienza degli attuali 254 posti letto ufficiali e regolamentari (c’è sempre posto per letti di emergenza);
  • Una nuova missionaria inviata a Lunzu per occuparsi dell’Animazione vocazionale e per seguire eventuali aspiranti malawiane. Agevolata dalla facilità ad apprendere le lingue, in breve tempo l’ultima arrivata si è pienamente inserita nella vita parrocchiale, lavorando particolarmente con le famiglie, con i giovani francescani, impegnandosi in molte altre iniziative.

 

Una nuova attività è stata iniziata: l’apostolato delle carceri.
Alcune altre attività intraprese sono:

  • La realizzazione di una biblioteca per gli studenti;
  • La visita ai Campi profughi che ospitano rifugiati provenienti dal Burundi e dal Ruwanda;
  • La realizzazione di una struttura di rieducazione e formazione al lavoro per ex detenuti;
  • L’avviamento di piccoli asili per bambini e la formazione di ragazze disposte all’insegnamento;
  • La sponsorizzazione di bambini e studenti.

 

Anche per Lunzu l’urgenza che si avverte maggiormente è quella di nuove forze missionarie, di vite dedicate totalmente a Dio e ai fratelli e sorelle africani. Il forte desiderio che il servizio e l’amore portato fino ad oggi dalle FALMI, possa continuare anche attraverso vocazioni locali, disposte a trasmettere con la loro vita l’augurio francescano di “Pace e Bene”, nel “cuore caldo dell’Africa”.

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