Roma, 20 set. (Adnkronos) - Questa notte, l'insediamento abusivo di nomadi di via Furio Cicogna a Ponte Mammolo, a Roma, è stato
nuovamente preso di mira. Verso le 23, infatti si è ripetuta la
stessa scena della notte precedente, quando alcuni motorini,
transitando sul viadotto della via Tiburtina, hanno lasciato cadere
di sotto altre due bottiglie incendiarie che sono divampate, a pochi
metri dalle baracche, in una fiammata estintasi immediatamente dopo,
senza provocare danni o feriti. I Carabinieri della Stazione S.
Basilio, avvisati dagli stessi nomadi, sono subito intervenuti sul
posto e hanno potuto notare che più di 40 persone, di età
apparentemente compresa tra i 25 ed i 40 anni, con il volto camuffato
e armati di bastoni, catene, sassi e bottiglie, a gran voce gridavano
verso la baraccopoli sfidando i nomadi ad uscire dall'accampamento,
con il chiaro intento di provocare uno scontro. I militari, temendo
che la situazione potesse precipitare, dopo aver chiesto rinforzi
alla Centrale Operativa, sono intervenuti e i giovani hanno iniziato
a scappare, dopo aver lanciato sassi, bastoni e bottiglie in
direzione dei Carabinieri e dei nomadi. Nella concitazione del
momento, i Carabinieri, di lì a poco raggiunti anche da altre
pattuglie, sono riusciti a bloccare un romano di 40 anni,
pluripregiudicato. L'uomo, portato in caserma e sottoposto a
perquisizione personale, è stato trovato in possesso di un taglierino
e di un lungo coltello da cucina ed arrestato per resistenza a
pubblico ufficiale e porto abusivo di arma bianca ed oggetti atti ad
offendere. (Rre/Ct/Adnkronos) 20-SET-07 13:48 NNN
FINE DISPACCIO
I FRUTTI DEGENERI DELL'INTOLLERANZA TOLLERATA
La dura realtà delle periferie urbane (e umane!) è abituata a riconoscere alcuni fenomeni sociali come pericolosi indicatori di una tensione che cresce, di una mentalità che cambia (in peggio!), di un declivio violento, fanatico e intollerante. Ciò che si è ripetuto la notte scorsa a Ponte Mammolo a Roma segna in maniera inequivocabile questa linea di demarcazione al punto da dover costituire oggetto drammaticamente serio di riflessione. L'assalto ai nomadi di via Furio Cicogna dovrebbe essere oggi su tutte le prime pagine dei giornali, dovrebbe essere oggetto di attenta riflessione pedagogica nelle scuole, dovrebbe causare interpellanze parlamentari e sedute straordinarie nei palazzi delle istituzioni. E non ditemi che sarebbe un'esagerazione e un dannoso allarme sociale dagli esiti imponderabili. Un paese che vanta la propria civiltà nel segno della democrazia non può dibattere per giorni e giorni brandendo la dottrina della tolleranza zero contro gli occupanti della terza classe e coprire con un silenzio colpevole e connivente l'intolleranza che si trasforma in violenza. Perché quello che è avvenuto non è il caso isolato di un esaltato ma l'azione organizzata di una squadra di pericolosi intolleranti che hanno compreso che la loro violenza potrebbe essere tollerata, di più: legittimata. E' per sfatare esattamente questa mentalità che sembra guadagnarsi spazio a spintoni giorno dopo giorno e giornale dopo giornale, che propongo un ruolo nuovo ed urgente per l'informazione, per la politica e per il mondo dell'educazione. La preoccupazione è che dal terreno irrigato quotidianamente dall'acqua dell'allarme sociale e del bisogno di sicurezza, possano nascere i frutti degeneri dell'intolleranza violenta diffusa, emulata, tollerata.
Il deficit che ci troviamo a scontare parte da lontano. I capisaldi irrinunciabili delle democrazie occidentali sono stati forgiati nella fucina della rivoluzione francese: Liberté, Egalité, Fraternité. Mentre i primi due valori hanno trovato accoglienza soprattutto nelle costituzioni e nei corpus legislativi, la fraternità è stata spesso considerata parente povera e quasi opinabile. Invece i valori dell'accoglienza e del rispetto, del riconoscimento dell'altro e della solidarietà con i più deboli trova proprio nella Fraternitè l'intuizione laica più felice. Nella Dichiarazione dei diritti e doveri del cittadino, parte integrante e iniziale della Costituzione francese dell'anno III (1795), la Fraternité è definita così: «Non fate agli altri ciò che non vorreste fosse fatto a voi; fate costantemente agli altri il bene che vorreste ricevere». I cristiani chiamano questa espressione "Regola aurea" scolpita nel cuore stesso dei vangeli. Ancor più interessante è scoprire che questa dichiarazione è presente in tutte le fedi del mondo. Forse si dovrebbe ripartire da qui per riscoprire un fondamento etico comune da cui ripartire per tessere la trama di una tolleranza che non sia solo in grado di prevenire la violenza ma anche di educare e realizzare il vincolo nuovo di comunità.
Tonio Dell'Olio
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Tonio Dell'Olio
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