È morto giovedì, 5 aprile, il presidente del Malawi, Bingu wa Mutharika. Descritto come un ‘autocrate’ si era dato l’appellativo di Ngwazi, “grande leone”, lo stesso del dittatore Hastings Kamuzu Banda. Prenderà il suo posto la vice presidente Joyce Banda, prima donna a ricoprire l’incarico nella storia del paese.
Sentimenti contrastanti hanno accompagnato la morte, giovedì, del presidente del Malawi Bingu wa Mutharika. Un infarto lo ha stroncato all'età di 78 anni, dopo otto anni di potere. A succedergli da sabato è la vice presidente Joyce Banda (nella foto in basso), sua rivale da quando, nel 2010, il Partito Democratico del Popolo, formazione al potere, ha deciso di candidare alle elezioni del 2014 il fratello del presidente, Peter Mutharika, attuale ministro degli esteri.

Successivamente, dopo essere stata espulsa dal partito, Banda avrebbe riferito di non aver rivolto la parola al presidente per più di un anno. Mutharika rischia di essere ricordato come un autocrate, macchiato della responsabilità della morte di 20 persone, durante le proteste, represse nel sangue, scoppiate lo scorso luglio, in seguito all'aumento dei prezzi del carburante e dei generi di prima necessità. Come primo atto di governo, Joyce Banda, ha infatti deciso di destituire il capo della polizia, Peter Mukhito, accusato di non aver saputo frenare le violenze dello scorso anno.
Bingu wa Mutharika, ex esperto della Banca Mondiale e del Mercato Comune dell'Africa Orientale e Meridionale, è stato per anni il simbolo di una delle economie più dinamiche del continente africano, con tassi di crescita che hanno sfiorato le due cifre percentuali. Una crescita, tuttavia, illusoria determinata soprattutto dal mercato del tabacco, che conta l'80% della produzione agricola del Malawi.
La crisi della moneta locale, il kwacha, e la dipendenza endemica dagli aiuti internazionali sono stati fattori determinanti nel definire l'inizio della parabola discendente del presidente Mutharika. Un cablogramma inviato dall'ambasciata britannica di Lilongwe lo ha definito "intollerante alle critiche". Un messaggio che è costato l'espulsione all'ambasciatore Fergus Cochrane-Dyet e l'inizio di una lunga frattura diplomatica con il Regno Unito. Le conseguenze sono state devastanti: l'isolamento internazionale, il congelamento di centinaia di milioni di dollari di aiuti, che, da soli, determinavano il 40% del bilancio dello stato.
A pochi giorni dalla morte del presidente, oggi, gli Stati Uniti hanno deciso di sbloccare i propri aiuti a Lilongwe, mentre sono iniziati i primi contatti per ristabilire le relazioni con Londra.
Spetterà ora a Joyce Banda, prima presidente donna della storia del Malawi, traghettare il governo fuori dall'isolamento internazionale e ricomporre le fratture sociali, in un paese dove il 75% della popolazione ancora vive con meno di 1 dollaro al giorno.
Il corpo del presidente farà ritorno in Malawi, dal Sudafrica, giovedì. Mutharika sarà sepolto lunedì 23 aprile, dopo 10 giorni di lutto nazionale, nella sua fattoria, poco distante da Blantyre.