Germana Munari è nata a Correggio il 16 novembre 1938.
Si è trasferita a Carpi ancora adolescente, e, dopo aver frequentato il liceo classico a Correggio, è entrata nella società F.A.L.M.I. (Francescane Ausiliarie Laiche Missionarie). Ha intrapreso gli studi di medicina all’università di Roma e si è laureata nel 1966. A Dublino ha conseguito poi la qualifica di “medico internazionale” specializzandosi in tutte le malattie tropicali.
Dopo una prima esperienza di 6 mesi, nel 1962, è stata inviata definitivamente in Malawi ove ha costruito un nuovo ospedale. Dal 1980 ha lavorato nell’ospedale “MLAMBE HOSPITAL” di Lunzu sempre in Malawi. All’attività in ospedale ha associato l’aiuto ai bambini orfani sparsi nei villaggi vicini, mentre Anna Tommasi, la missionaria con cui abita, sostiene un’attività di aiuto ai carcerati della prigione di Blantyre.
Nel 2006, con l’aiuto del Centro Missionario di Carpi e l’Associazione Volontari per le Missioni, ha iniziato la costruzione di case per gli infermieri ed il personale paramedico che lavora nel suo ospedale.
La mia vocazione
Ero una bambina di 7/8 anni quando nella parrocchia di San Biagio (Correggio) dove sono nata, venne un missionario reduce dalla Cina. Aveva con sé un filmino della sua missione che mostrò nella sala parrocchiale, affollata specialmente di bambini incuriositi.
Ricordo che rimasi colpita dalla figura del Padre missionario che parlava con ardore di questo paese lontano da evangelizzare. Era il primo missionario che vedevo ed era la prima volta che sentivo dire la parola ‘missione’.
Me n’ero quasi dimenticata quando a circa 13 anni, venni a conoscenza della rivista ‘Nigrizia’ dei Comboniani: mi piaceva molto leggerla. Incominciai a pensare di nuovo alla missione in terra d’Africa e a sentire un desiderio vivo di far conoscere Gesù ai fratelli, che non ne avevano mai sentito parlare. Poi però la scuola mi fece un pò accantonare questo pensiero e smorzare questo desiderio, pur continuando a divulgare ‘Nigriza’ fra i vicini di casa dell’allora via Sbrillanci e a vendere biglietti di qualche lotteria pro missioni, quando c’era l’occasione.
A 17 anni conobbi le missionarie della Diocesi, specialmente la cara Nida Muzzioli, e mi associai alle loro adunanze e attività. Tutto però era ancora molto vago nel mio cuore.
A 18 anni, nel 1957, forse in aprile, provvidenzialmente lessi sul giornale delle Giovanissime ‘Squilli’ un articoletto che parlava di una nascente Società Missionaria a Roma che accoglieva giovani desiderose di consacrare tutta la loro vita alle missioni ‘ad gentes’.
Mi sembrò che facesse proprio al caso mio, e sentii il desiderio di partire per l’Africa. Era la chiamata di Gesù. Scrissi alla responsabile della Società, chiesi maggiori informazioni e il 15 ottobre 1957 entrai nell’Istituto FALMI (Francescane Ausiliarie Laiche missionarie dell’Immacolata) dove incominciai la mia ‘carriera missionaria’ spirituale e professionale che tutt’ora continua.
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