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La situazione scolastica in Kenya
Servono decine di migliaia di insegnanti nelle scuole pubbliche
“Nuove scuole sono state costruite, quelle esistenti sono state ampliate per accogliere il numero crescente di studenti che ogni anno si iscrive alle secondarie, ma il numero degli insegnanti resta invariato da anni” ha detto alla stampa nazionale Peterson Muthathai, presidente dell’associazione dei presidi delle scuole medie keniane, invitando il governo a riaprire le assunzioni nel settore dell’educazione ferme dal 1998. Gli ha fatto eco il Segretario Generale del Sindacato nazionale degli Insegnanti (la principale associazione di categoria del paese), Francis Ng’ang’a, il quale ha precisato che il congelamento delle assunzioni nell’educazione pubblica sta avendo serie ripercussioni sulla qualità dell’insegnamento nel paese e sulla sopravvivenza economica delle scuole, costrette ad assumere ‘privatamente’ insegnanti ‘indipendenti’ utilizzando i soldi destinati all’acquisto di materiali e alle politiche di sviluppo scolastico.
Secondo le associazioni di categoria, ci sarebbe particolare necessità di insegnanti di matematica, scienze e lingue straniere, le tre aree maggiormente interessate dall’assenza di personale.
I due sindacati concordano poi nell’attribuire gli scarsi risultati fatti registrare dagli studenti della scuola pubblica rispetto a quelli delle scuole private negli ultimi esami di stato proprio alla mancanza di insegnanti del sistema educativo nazionale.
Secondo le ultime cifre ufficiali disponibili negli ultimi dieci anni il numero degli insegnanti in Kenya è rimasto fisso intorno a quota 235.000. In compenso però sono aumentati gli studenti: se nel 2002 5,9 milioni di bambini frequentavano la scuola primaria e 600.000 quella secondaria, nel 2006 i primi erano diventati 7,6 milioni e i secondi più di 900.000.
“Finchè il governo non prenderà atto di questi dati e deciderà di assumere nuovi insegnanti nelle scuole pubbliche, gli studenti che sceglieranno gli istituti statali saranno sempre penalizzati rispetto agli altri” ha concluso Ng’ang’a.
09/01/2007 - Fonte: MISNA

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