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Bombe a grappolo: 30 ratifiche, in vigore la messa al bando
Tra i paesi firmatari figurano Francia, Germania e Spagna che, a differenza di Inghilterra e Italia, hanno anche ratificato
Con i documenti presentati all’Onu da Burkina Faso e Moldova sono state raggiunte le 30 ratifiche necessarie per l’entrata in vigore del Trattato per la messa al bando delle bombe a grappolo, un’arma responsabile della morte di decine di migliaia di civili nota anche con il termine inglese “cluster bomb”.
Attraverso un comunicato diffuso ieri sera a New York, il Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon ha sottolineato che l’entrata in vigore del Trattato nei paesi che lo hanno firmato e ratificato “costituisce un grande passo per il disarmo globale” e “dimostra il rifiuto collettivo da parte del mondo delle conseguenze di queste armi terribili”.
Nella maggior parte dei casi le bombe a grappolo sono lanciate da aerei, si aprono in volo e disperdono a largo raggio sul territorio centinaia di munizioni pronte a esplodere anche dopo anni.
“La ‘cluster’ sono inaffidabili e imprecise – ha ribadito Ban Ki-moon – sono responsabili dell’amputazione e della morte di tantissimi civili, tra i quali molti bambini, e ostacolano la ricostruzione post-bellica rendendo strade e campi inaccessibili a contadini e operatori umanitari”.
Sottoscritto da 104 paesi a partire dal Dicembre 2008, il Trattato vieta la produzione, l’uso e la vendita all’estero delle bombe a grappolo e impegna gli stati a fissare scadenze per la distruzione delle loro riserve nazionali. Con l’ufficializzazione delle ultime ratifiche, il documento potrà entrare in vigore il 1° Agosto. Tra i paesi firmatari figurano Francia, Germania e Spagna che, a differenza di Inghilterra e Italia, hanno anche ratificato. Restano fuori dall’accordo potenze come Russia, Cina, Stati Uniti e Israele, paese quest’ultimo accusato dall’Onu di aver disseminato durante la guerra in Libano del 2006 più di quattro milioni di munizioni.
17/02/2010 - Fonte: MISNA

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