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Vaticano dice no ai 'respingimenti'
Le parole di condanna di Mons. Marchetto
Torna a condannare la politica dei 'respingimenti', mons. Agostino Marchetto, segretario del Pontificio consiglio dei migranti, che denuncia come la pratica abbia di fatto negato il principio di non refoulement per i richiedenti asilo provenienti dalle coste africane.

Nel suo intervento, previsto per domani, a Roma, in occasione della II Conferenza Europea del Consiglio Nazionale Francese-Scuola Superiore dell'Avvocatura, mons. Marchetto parla di condizioni di vita disumane e degradanti nei centri di detenzione libici, dove i migranti vengono rinchiusi, grazie all'accordo sottoscritto a questo proposito, tra Italia e Libia.

Ricordando che un simile accordo è stato stipulato anche tra Spagna e Marocco, l'alto prelato condanna la «tendenza, tra i paesi europei, di delocalizzare i controlli delle frontiere, incoraggiando i loro partner delle coste meridionale del Mediterraneo, ad effettuare controlli più rigidi sui migranti».

«Confermo - continua l'arcivescovo - la mia posizione di condanna a chi non osserva il principio di non respingimento». «E mi domando - conclude - se in tempo di pace non si riesce a far rispettare tale principio fondamentale del diritto internazionale umanitario, come si farà a richiederne l'osservanza in tempo di guerra. E la domanda si puo' estendere alla questione della protezione dei civili durante i conflitti, che viene così indebolita nella sua radice, comune, umanitaria».
11/04/2010 - Fonte: Nigrizia - 09/04/2010

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