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Kenya: problemi nel nord-est
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Sarebbero migliaia i civili in fuga dalla zona di Elgolisha, nel nordest del Kenya, ad appena due chilometri dal confine con la Somalia, dopo l'attacco di miliziani armati, in cui martedì sono state uccise una ventina di persone, in gran parte donne e bambini. "Abbiamo rafforzato la sicurezza nell'area di confine, per evitare eventuali rappresaglie" ha detto Gabriel Ndolo, comandante locale di polizia, assicurando che le autorità "stanno facendo il possibile affinché torni al più presto la calma". Secondo ricostruzioni ancora frammentarie, si sarebbe trattato di uno scontro tra i clan rivali Murule e Garre, già protagonisti di una violenta faida con decine di vittime, che nelle scorse settimane era stata data per conclusa. A condurre il raid contro Elgolisha, abitata prevalentemente dal clan Garre, sarebbero stati una quarantina di Murule: otto sono stati uccisi dalla polizia mentre gli altri avrebbero trovato riparo oltreconfine. "È molto difficile inseguirli in Somalia a causa della totale insicurezza in cui versa il Paese, ma non possiamo comunque permettere che questi attacchi vadano avanti impunemente" ha aggiunto Ndolo. A fine gennaio il presidente keniano Mwai Kibaki aveva promesso un giro di vite contro i cosiddetti scontri tribali o clanici, conflitti dietro cui si intrecciano spesso motivazioni politiche, clientelari e interessi economici. Le ultime violenze sembrano aver annullato anche la mediazione condotta, sempre a gennaio, dagli anziani dei due clan che avevano annunciato un accordo negoziato per mettere fine alla faida.
17/03/2005 - Fonte: MISNA

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