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Kenya, mal sanità farmaceutica
Cresce il mercato dei farmaci illegali
Tra il 20 e il 30% delle medicine circolanti in Kenya sono contraffatte o di contrabbando: lo hanno denunciato le case farmaceutiche kenyane sottolineando le proprie perdite economiche ma anche i potenziali danni alla salute causati da questo traffico. Dalle pagine del quotidiano ‘The East African’ si apprende che nel distretto di Nyamira sono state confiscate medicine veterinarie vendute per curare esseri umani; altri sequestri di prodotti scaduti o del tutto contraffatti sono stati effettuati in altre parti del Paese, inclusa la capitale Nairobi. I farmaci illegalmente importati o addirittura falsificati sono soprattutto antibiotici, antimalarici e antiinfiammatori ma anche prodotti per la fertilità maschile; non di raro - affermano le case farmaceutiche kenyane - le medicine contengono quantità insufficiente di principi attivi o sono composti da semplice polvere di gesso. Secondo i produttori kenyani intervistati dalla testata, l’‘industria del farmaco falso’ è diventata ogni anno più aggressiva e sofisticata da quando nel 1985 una conferenza del Organizzazione mondiale della sanità, tenutasi proprio nella capitale kenyana, lanciò l’allarme a livello mondiale. Sul piano nazionale gli esperti sottolineano il problema della mancanza di controlli: l’‘Ufficio per i farmaci e i veleni’ può contare solo su 10 ispettori per tutto il Paese, di cui due supervisionano la dogana dell’aeroporto internazionale J. Kenyatta, il solo punto di frontiera controllato. Il governo ha recentemente assunto altri 13 ispettori ma ancora non hanno preso servizio in attesa di completare la necessaria formazione.
22/03/2005 - Fonte: MISNA

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