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Papa Francesco: orrore per l'aborto e i bambini soldato
'Israele e Palestina assumano scelte coraggiose per la pace'
Negoziati tra israeliani e palestinesi e la speranza che la conferenza "Ginevra 2" ponga fine al conflitto in Siria. Sono alcuni dei temi toccati dal Pontefice durante il discorso al Corpo Diplomatico, ricevuto oggi per il tradizionale scambio degli auguri di inizio anno

13 gennaio 2014 - "Desta orrore il solo pensiero che vi siano bambini che non potranno mai vedere la luce, vittime dell'aborto", o "quelli che vengono utilizzati come soldati, oggetti di mercato nella "tremenda schiavitù moderna che è la tratta degli esseri umani", un delitto dice contro l'umanità. Così il Papa in un passaggio del suo discorso al Corpo Diplomatico, ricevuto oggi per il tradizionale scambio degli auguri di inizio anno

Il negoziato tra israeliani e palestinesi
"È positivo che siano ripresi i negoziati di pace tra Israeliani e Palestinesi" dice Papa Francesco. "Servono decisioni coraggiose per trovare una soluzione giusta e duratura ad un conflitto la cui fine si rivela sempre più necessaria e urgente".

La speranza di "Ginevra 2"
Al centro del discorso anche la situazione in Siria e il rispetto dei diritti dei civili inermi. "Non cesso di sperare che il conflitto termini" poi il Pontefice si è rivolto ai diplomatici "Attraverso di voi ringrazio di vero cuore quanti nei vostri Paesi, Autorità pubbliche e persone di buona volontà si sono associati a tale iniziativa. Occorre ora una rinnovata volontà politica comune per porre fine al conflitto. In tale prospettiva, auspico che la Conferenza Ginevra 2, convocata per il 22 gennaio, segni l'inizio del desiderato cammino di pacificazione".

Impegno internazionale nei conflitti in Africa
Il pensiero del Papa è andato alla Repubblica Centroafricana, "dove la popolazione soffre a causa delle tensioni che il Paese attraversa e che hanno seminato a più riprese distruzione e morte". "Mentre assicuro la mia preghiera per le vittime e per i numerosi sfollati, costretti a vivere in condizioni di indigenza, auspico che l'interessamento della Comunità internazionale contribuisca a far cessare le violenze, a ripristinare lo stato di diritto e a garantire l'accesso degli aiuti umanitari anche alle zone più remote del Paese".

Disinteresse verso Lampedusa
"È ancora viva nella mia memoria la breve visita che ho compiuto a Lampedusa - ha ricordato Papa Francesco ai diplomatici- purtroppo vi è una generale indifferenza davanti a simili tragedie, che è un segnale drammatico della perdita di quel 'senso della responsabilità fraterna', su cui si basa ogni società civile". E si augura che il popolo italiano ritrovi il suo "incomiabile impegno di solidarietà verso i più deboli".

Investire sui giovani
Il Pontefice parla anche della situazione italiana, della necessità di investire sui giovani "con iniziative adeguate che li aiutino a trovare lavoro e a fondare un focolare domestico" e un monito "Non bisogna spegnere il loro entusiasmo!".

Politiche per la famiglia
"Si rendono necessarie - l'appello del Papa alle istituzioni- politiche appropriate che sostengano, favoriscano e consolidino la famiglia. Aumentano il numero delle famiglie divise e lacerate, non solo per la fragile coscienza del senso di appartenenza che contraddistingue il mondo attuale, ma anche per le condizioni difficili in cui molte di esse sono costrette a vivere, fino al punto di mancare degli stessi mezzi di sussistenza".
26/01/2014 - Fonte: Rai News - 13 gennaio 2014

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