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Kenya - siccità e carestia
Offerte 42 tonnellate di aiuti in... cibo per cani
“I bambini keniani non sono ancora in una situazione di scarsità di cibo tale da giustificare il fatto che debbano mangiare quello per cani” ha ribadito Mutua, il quale comunque ha detto di apprezzare la volontà di aiutare il paese a contrastare la fame, ma che tale assistenza deve avvenire in conformità con gli standard dell’Ufficio per l’alimentazione del Paese.
L’azienda neozelandese, che almeno in patria sembra aver ottenuto un buon ritorno pubblicitario, sostiene la bontà della propria iniziativa, precisando che la polvere in partenza per il Kenya (la spedizione è prevista a marzo) rappresenta un “pasto altamente energetico e sostenibile” contenente carne liofilizzata (manzo, maiale, pollo), frutti di mare, aglio, uova e cereali interi e dal “sapore gustoso”, come ha precisato in una trasmissione televisiva la fondatrice dell’azienda, che afferma di consumare personalmente ogni giorno il composto.
Il direttore del servizio medico dell’ufficio alimentare keniano, intervistato da uno dei principali giornali del paese ‘The Nation’ (che dedica l’apertura della prima pagina di oggi proprio a questa vicenda), precisa che “in nessun modo il ministero autorizzerà che una polvere per cani venga utilizzata per consumo umano”.
Fortemente critiche le reazioni di alcuni parlamentari delle regioni keniane colpite dalla siccità che si sono detti offesi dall’offerta ricordando - come ha fatto sempre al 'Nation' Otieno Kajwang - “che i cani nelle nostre zone mangiano pesce”.
31/01/2006 - Fonte: MISNA

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