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IN PARTENZA
Circa 1200 soldati francesi lasceranno la base militare di Dakar in Senegal
I soldati francesi abbandoneranno il Senegal. Dopo un lungo periodo di trattative tra i due governi, la decisione è stata presa e lo Stato africano si prepara a festeggiare i cinquant'anni di indipendenza, lasciandosi alle spalle il passato coloniale. La notizia è stata annunciata domenica, direttamente dal presidente del Senegal, Abdoulaye Wade, in seguito ai colloqui con Herve Morin, il ministro della Difesa d'Oltralpe. “E' stato deciso – ha detto il capo dello Stato in una nota – che i francesi lasceranno il Senegal secondo un accordo che sarà firmato prima del 4 aprile”. Giornata in cui la nazione africana celebrerà ufficialmente l'indipendenza, nonostante i festeggiamenti siano iniziati già lo scorso sabato.

Sul territorio senegalese, nella base di Dakar, ci sono ancora circa milleduecento soldati francesi che dovranno attuare le procedure di rientro. Restano, tuttavia, da stabilire i tempi della partenza dei militari, ma per il Senegal si tratta di un traguardo storico di fondamentale importanza. Era il 1884-85 quando, durante la Conferenza di Berlino, l'Europa si divise a tavolino le aree d'influenza in Africa. Il Senegal venne assegnato alla Francia che vi introdusse la monocoltura dell'arachide e si impossessò delle sue risorse. Il dominio francese non fu messo in discussione fino al secondo dopoguerra, quando iniziò il processo di decolonizzazione che portò il Senegal all'indipendenza il quattro aprile del 1960. Leopold-Sedar Senghor fu il primo presidente della Repubblica del Senegal.

La partenza dei militari è stata accolta positivamente dalla comunità internazionale, sebbene la presenza di Parigi negli ex territori coloniali africani sia ancora molto forte. La Francia possiede basi permanenti in Gibuti, a Libreville, in Gabon, e sull'isola della Reunion. Contingenti militari sono ancora stanziati in Ciad e Costa d'Avorio.

Benedetta Guerriero (PeaceReporter)
23/02/2010 - Fonte: PeaceReporter

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