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Giornata dell’alimentazione, il paradosso etiope
'Per i popoli della bassa Valle dell’Omo la situazione sta precipitando e sta diventando sempre più drammatica'
La giornata mondiale dell’alimentazione (16 ottobre) segue di pochi giorni la pubblicazione dell’Indice globale della fame nel pianeta, un rapporto che denuncia l’uso insostenibile di terra, acqua ed energia, soffermandosi sui rischi per la sicurezza alimentare derivati dall’accaparramento di vaste estensioni di terra ad opera di multinazionali straniere (anche italiane) per la produzione di biocarburante.

In coda alla lista dei paesi africani che registrano i più alti livelli di fame c’è l’Etiopia, che è anche uno dei più interessati dal land grabbing. Nel sud, nella bassa Valle dell’Omo, i bulldozer avanzano spianando la strada a piantagioni di zucchero, mentre il governo sta deportando le popolazioni locali - trasferendole a forza in quelle che definisce “aree di re insediamento” - e privandole di quelle che per secoli sono state per loro l’unica fonte di vita: la terra e il fiume. L'obiettivo del regime è dar vita ad un ambizioso progetto agro-industriale. Tra i finanziatori anche la Banca Mondiale.

Il racconto di Francesca Casella, direttrice della sezione italiana del movimento per i popoli indigeni Survival International.

Ascolta l’intervista, a cura di Michela Trevisan nel suo programma, INSIDE
20/10/2012 - Fonte: Nigrizia.it

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